mercoledì 9 maggio 2012

DAME E CAVALIERE


Lunedì 30 aprile 2012 la trasmissione televisiva "L'infedele" ha proposto un momento particolarmente intenso e altrettanto raro nelle nostre televisioni ma, non ci illudiamo, anche nei nostri quotidiani e nei nostri libri. 

Si è aperto a un monologo di Lella Costa che altro non è se non una scheggia di una proposta più ampia, ovvero del suo spettacolo teatrale "Ragazze". Siccome non tutti riusciranno ad andare a vederlo a teatro, mi è sembrato importante condividerne almeno il frammento prezioso che ci ha regalato Gad Lerner pochi giorni fa, con l'accompagnamento musicale di Paolo Fresu (tromba e flicorno) e Daniele Di Bonaventura (bandoneon)

Un unico appunto personale. 
A un certo punto Lella Costa si sofferma sulla frase, che abbiamo sentito tutte più volte - "L'avete voluta la parità?!". Lei dà una risposta che io non condivido ("Veramente noi volevamo qualcosina in più, noi volevamo sancire la nostra superiorità, solo che l'abbiamo chiamata differenza per quieto vivere"). 

Ecco, io non credo che le donne siano superiori agli uomini, ma la frase "L'avete voluta la parità?!" mi offende profondamente. 
Il motivo è semplice. Ricalca le frasi che si dicono ai bambini, del tipo - "L'hai voluta la bicicletta?!"; richiama una concessione, un regalo che ci fa qualcun altro e che ora dobbiamo imparare, come dei bambini, come delle bambine, a gestire nelle sue conseguenze. 

No, io non ho voluto la parità. Io SONO pari. Non è qualcosa che ho voluto, che mi devo meritare, che mi elargite. Io come donna sono pari agli uomini, che lo voglia o no, che lo vogliate o no. 

Non è qualcosa che ci avete concesso. Siamo pari. Fatevene una ragione. 

1 commento:

  1. Ben detto. E non solo. Voglio sperare che la parità non sia qualcosa voluta solo dalle donne. Mi illudo che gli uomini che mi sono accanto nella vita la vogliano quanto me, per il semplice fatto che è una cosa giusta, e come tale auspicabile.

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